lunedì 18 luglio 2016

Romanzo Mercato - Finale di Europa League - Inter - Manchester United

Sabato 27 Maggio 2017
Solna, Svezia.

20:40. In pieno rispetto dei tempi previsti dal cerimoniale, Viktor Kassai, arbitro internazionale ungherese, conduce le squadre fuori dallo spogliatoio.

Un breve gesto con le mani per afferrare il pallone e consegnarlo al bimbo assegnatogli per il cerimoniale di ingresso e poi dritti verso il centrocampo.

E' la finale di Europa League. A destra della terna arbitrale c'è il Manchester United di Mourinho Ibra e Pogba. A sinistra l'Inter di Mancini.




E' stata un'annata pazzesca per diavoli rossi di Manchester. Mou ha allestito un'autentica corazzata. Oltre ad Ibra, Mkhitaryan e Pogba, sono arrivati anche Kroos dal Real Madrid, Marquinhos dal PSG e Ross Barkley dall'Everton. In campionato, vincendo ogni singolo scontro diretto contro il City di Guardiola ed il Chelsea di Conte, non c'è stata storia. I punti di vantaggio, alla fine sono stati 7 proprio sul Chelsea di Conte.

Il percorso europeo non ha riservato ostacoli importanti alla compagine inglese. Soltanto il Siviglia battuto in semifinale ha provato a tenere testa all'armata reds. Ma la doppietta di Ibra nel secondo tempo del match di ritorno ha blindato la finale, dando allo svedese la possibilità di vincere uno dei pochi titoli ancora assenti nella sua bacheca.

Dall'altra parte c'è l'Inter di Mancini. Il suo percorso è stato pazzesco. Il gironcino iniziale è stato una pura formalità. 5 vittorie e 1 pareggio. Ai sedicesimi sono bastati 35' del match di andata in terra austriaca per liberarsi del Rapid Vienna. 3-0, gol di Icardi, Pastore e Perisic. Passerella al ritorno.

Agli ottavi è stato il turno dello Zenit e dopo l'1-1 in terra russa con gol dell'ex Witsel, il ritorno a San Siro è stato abbastanza tranquillo con un risultato finale di 1-0 raggiunto negli ultimi istanti del match con cross di Erkin e spizzata vincente di Manolo Gabbiadini, appena entrato per congelare il match.

I quarti hanno riservato alla compagine neroazzurra il Borussia Dortmund. Il Borussia ha incantato l'Europa con la squadra più giovane della Bundesliga, allestita dopo le partenze di Mkhitaryan, Gundogan, Hummels e Blaszczkowski. Ma in primavera la condizione fisica della squadra ed una panchina forse non all'altezza ha determinato la loro sconfitta nel doppio match contro l'Inter di Mancini. 0-0 in Germania e 2-0 in casa con gol di Witsel su tiro da fuori e Banega, su punizione perfetta.

Il doppio match di semifinale è stato qualcosa di pazzesco. Il Leicester di Ranieri e Vardy, rimasto orfano di Mahrez, passato alla Juventus nelle ultimissime ore del mercato estivo e rimpiazzato senza infamia e senza gloria da un Depay, ex Manchester United, altamente incostante.

In terra inglese è finita 2-2 con doppietta di Vardy ed Icardi. Al ritorno a San Siro, Vardy sfrutta una indecisione di Garay ed infila Handanovic. Banega riporta pochi minuti dopo il punteggio sull'1-1 segnando sugli sviluppi di una palla sporca scodellata da calcio d'angolo. Ma all'88esimo Miranda tocca con la mano una palla crossata da Depay. L'arbitro fischia il rigore per gli inglesi. Vardy si presenta sul dischetto. Il destro fortissimo viene ribattuto corto da Handanovic. La palla è sul sinistro di Depay che nonostante l'importante spicchio di porta rimasto scoperto, sparacchia in terzo anello. Il match termina, l'Inter è in finale.

Nelle ore precedenti al match Mou ha dichiarato che avrebbe passeggiato prima del match sotto il settore riservato al tifo interista per salutare i vecchi tifosi dell'anno del triplete. Prima del match una folla di fotografi ha attorniato il tecnico portoghese nella passerella annunciata. La mano sinistra in tasca e quella destra in alto a salutare i tifosi. Questo fino al momento in cui una sciarpa commemorativa del triplete viene lanciata dagli spalti e termina vicino al tecnico portoghese. Mou la guarda. La mano sinistra da il cambio alla destra nel sostenere la sciarpa, perchè ora ci sono le lacrime da placare e per farlo ecco il pollice e l'indice della mano destra che premono contro le pupille.

Le squadre, ora, sono allineate per ascoltare l'inno dell'Europa League. Alzi la mano chi lo conosce. C'è chi applaude dopo il jingle che spesso va in tv ma toppa clamorosamente perchè da quelle note al finale c'è oltre un minuto di inno ulteriore.

Sbrigate le formalità di palla o porta, le squadre sono schierate. L'Inter attacca da sinistra a destra.


Risponde il Manchester 


Nei 90' minuti regolamentari accade di tutto. Ma proprio di tutto, tranne che azioni da gol. L'impianto di illuminazione dello stadio cede a metà del primo tempo. Il match viene sospeso nell'imbarazzo generale per circa 10 minuti. Quando il gioco riprende, il freddo svedese accumulato durante l'attesa, gioca un brutto scherzo ad Icardi che esce con i sintomi di uno strappo muscolare. Al suo posto Mancio preferisce Palacio a Gabbiadini.

L'Inter difende e l'arbitro grazia Garay, già ammonito nel primo tempo, tra le ire dei giocatori del Manchester con uno Schweinsteiger che probabilmente, in tedesco, si lascia sfuggire qualcosa che l'arbitro coglie e dal secondo giallo per Garay, scatta il secondo giallo per il mediano dei Reds. L'Inter in 11 contro 10 prova timidi affondi nell'area avversaria. Mourinho sostituisce Mkhitaryan per Fellaini per dare maggiore copertura. 

Il match termina 0-0 e si va ai supplementari. Pronti via, palla scodellata dalla trequarti da parte di Darmian. Ibra ci arriva, fa a sportellate con Garay che lo anticipa respingendo il tiro dello svedese di casa. La respinta innesca un flipper dal limite che apre un'autostrada a Pogba che incrociando di destro, trafigge Handanovic.

Inter 0 Manchester United 1.

Mancini cambia immediatamente Banega per Gabbiadini e la mossa si rivela vincente. Ad 1 minuto dal termine del primo tempo supplementare, arriva il pareggio. Witsel scambia con Gabbiadini che viene messo giù al limite basso dell'area di rigore. Punizione dai 22 metri. Il mancino di Manolo è tagliato. La palla entra sotto al sette di De Gea. La proprietà cinese è in piedi ad applaudire, mentre il resto della panchina è letteralmente volato addosso a Manolo. Mancini prova a riportare la calma. L'arbitro decide che per il primo tempo supplementare può bastare così.

Il secondo tempo supplementare va via tra crampi, perdite di tempo e blande punzecchiature tra le due contendenti. L'Inter non riesce ad applicare pressione e quando lo fa, il gioco ultraspezzetato non consente di sviluppare trame in grado di mettere in difficoltà la retroguardia Reds.

Si va ai rigori. Si batteranno sotto la curva dello United. De Gea contro Handanovic. Mancini contro Mourinho. Ibra contro...Ibra contro il proprio passato.

Smalling: gol. 
Palacio: gol. 
Kroos: gol. 
Gabbiadini: gol. 
Pogba: PARATO! 
Pastore: FUORI! 
Marquinhos: gol. 
Witsel: gol. 
Ibra: PARATO. 
Perisic:..............


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