lunedì 16 ottobre 2017

Verso Manchester City - Napoli - Qui Manchester

Quello che a detta di molti addetti ai lavori poteva presentarsi come un match alla pari tra il City di Guardiola ed il Napoli di Sarri, ha assunto contorni diversi man mano che la stagione ha archiviato prestazioni su prestazioni sia domestiche che europee.

Se da un lato troviamo un Napoli a quota 3 punti figli della vittoria contro il Feyenoord e della sconfitta alla prima contro lo Shaktar, dall'altro troviamo un City schiacciasassi, con 6 punti in classifica, 6 reti segnate e 0 incassate.

Rendimento quasi simile a quello domestico che per il momento conta 7 vittorie ed 1 solo pareggio.

Non è la prima volta che la squadra di Manchester, che in estate ha speso circa 200 milioni di pounds raggiungendo l'astronomica quota di 1 miliardo di euro speso in calciomercato negli ultimi 10 anni, ossia dall'entrata nella compagine societaria dell'emiro di Abu Dhabi, parte in quarta. Anche in passato si è assistiti a 4-5-6 vittorie di fila nelle prime giornate di campionato, ma raramente ai punti conquistati corrispondevano prestazioni di assoluta qualità come quelle mostrate quest'anno.

Nell'ultimo 7-2 interno contro lo Stoke c'è tutto il nuovo City di Guardiola.



Le chiavi che stanno facendo saltare il banco della Premier, fino a questo momento rispondono ai nomi di: Kevin de Bruyne, David Silva e Gabriel Jesus.

Il belga è all'apice della sua carriera. Inutile tentare di ingabbiarlo in un qualche giro di parole. La fantasia al servizio di piedi raffinati non può che generare uno degli interpreti di centrocampo più forti al mondo in questo momento.

de Bruyne assiste, de Bruyne inventa, de Bruyne conclude. Chiunque gli giochi di fianco entra in una bolla di creatività calcistica in cui il passaggio non c'è nemmeno bisogno di dettarlo. La palla raggiungerà i piedi più giusti chiedendo di essere appoggiata in rete, con una educazione tipica di una fanciulla di corte.

Se poi di fianco al belga c'è un uomo di nome David e di cognome Silva, ecco che lo yin trova il suo yang, ecco che il incontra la sua luna, ecco che il mistico s'incastra con il blasfemo molto spesso citato dai tifosi avversari a conclusione di una loro azione. 11 assist in 2 nella sola Premier. Pagare un (salato) biglietto vale la pena quando in campo ci sono questi 2 giocatori.

Prima di parlare di Gabriel Jesus è necessario introdurre il fattore-Fernandinho.

Mai prima di quest'anno s'era assistito ad una squadra di Guardiola basata su una sorta di 4141 in grado di diventare 433 negli ultimissimi metri di campo. Ma il tecnico catalano ha saputo dimostrare che a volte il proprio credo calcistico deve farsi da parte per permettere agli interpreti presenti in rosa di giocare e rendere al meglio nei loro ruoli naturali.

L'equilibrio di un sistema che presenta 5 giocatori offensivi (David Silva, de Bruyne, Sterling, Sane e Gabriel Jesus) viaggia tutto sulle spalle del brasiliano al quale però la batteria di incursori dai piedi di fata, ha il compito di semplificare la vita applicando un pressing ai limiti dell'asfissiante.

Il brasiliano è spesso chiamato a togliere le castagne dal fuoco e, volendola dire tutta, in questa stagione non ha ancora avuto occasione di bullare il proprio ruolo per via di avversari quasi sempre in balia più di se stessi che del City.

Ma la chiave che libera i due fantasisti dei citizens è proprio questa. La sicurezza di un uomo dietro adibito a difendere in prima linea contro le ripartenze avversarie concede ai fantasisti di Guardiola di avere occhi solo per la fase offensiva. Un po' come la storia dello smartphone ai ragazzini di giovanissima età. Non gli servirà è vero, ma ai genitori da' una bella botta di sicurezza.

Ma non è tutto. Quella che ad un primo impatto può sembrare una fantastica anarchia calcistica, quest'anno si sta rivelando come una organizzatissima ditta pro-gol. Quel vivere anarchico concesso da Guardiola ai suoi fantasisti o uomini migliori, quest'anno è stata ingabbiato in una suddivisione delle aree di competenza che permette a Silva e de Bruyne di inventare sapendo che di lì c'è tizio che si muove in un certo modo mentre di là ci devo essere io a far gioco complementare.

Il City, in questo modo, ha acquisito una maggiore consapevolezza che si traduce in un numero di occasioni da rete medio, nettamente superiore rispetto a quello delle passate stagioni in cui l'anarchia creava una serie di passaggi in orizzontale poco incisivi con conseguente maggiore semplicità per l'avversario di organizzarsi, scivolare e rimbalzare la compagine guardiolana.

Se poi in capo a tutto ciò hai un attaccante brasiliano che possiamo descrivere con i seguenti numeri: 21 apparizioni, 14 gol a 20 anni e qualche mese, il gioco diventa tutto tremendamente più semplice.

Intendiamoci. Gabriel Jesus è tutt'altro che un attaccante che ha terminato lo svezzamento. Può migliorare ancora nel controllo di palla, nel dribling stretto, nel dialogo con i compagni e nelle idee spalla alla porta. Ma resta una sentenza davanti alla porta avversaria. Velocissimo, imprendibile in campo aperto, intelligente nella profondità, abilissimo nel piazzamento, altrettanto nello smarcamento. Cose che a quell'età fanno del brasiliano forse il miglior acquisto per rapporto qualità prezzo fatto dai citizens in questi anni (32 milioni, fonte Wikipedia).

Fermare il City non è semplice. Sane e Sterling sono incursori dotati di velocità e tecnica pronti a saltare terzini come un portoghese salta la fila alla posta. Le due mezzali sono banche alle quali affidare il pallone. Gabriel Jesus è un attaccante intelligente.

Il "prodotto" City attuale è migliore rispetto a quello Napoli così come sembrano affermare anche le quote dei bookmaker che danno la vittoria dei padroni di casa ad un rateo di probabilità fissato al 62% circa dei casi.

Percentuale sbilanciata secondo alcuni, giusta secondo altri ma assolutamente imprevedibile quando all'atto del sorteggio dei gironi, nessuno era pronto a scommettere che il City sarebbe cresciuto così tanto nell'organizzazione di gioco e che dunque un Napoli quadrato ed organizzato avrebbe tranquillamente potuto dire la propria anche in terra inglese.

Comunque vada e qualunque saranno i valori che le squadre riusciranno a mettere in campo, tra poco più di 24 ore si affronteranno due delle più belle squadre in Europa. La speranza è che il risultato finale non tradisca le attese e che il bel gioco la faccia da padrone.



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